Sulla Tasi primo round ai Comuni. La proroga dal 16 giugno al 16 settembre del versamento dell’acconto Tasi, chiesta a gran voce dalla stessa maggioranza e dalle opposizioni con una lunga serie di emendamenti anche al decreto Irpef, non piace all’Anci. E per questo il ministero dell’Economia ha deciso di non intervenire, almeno nell’immediato. Tanto da voler accantonare anche l’ipotesi di una curiosa e quanto mai inutile miniproroga di un mese (dal 16 giugno al 16 luglio) su cui i tecnici di Via XX settembre e quelli di Palazzo Chigi avevano iniziato a ragionare. I comuni, infatti, possono chiudere i bilanci entro il 31 luglio e dunque il problema di oggi sulla difficoltà per i cittadini di conoscere aliquote e detrazioni Tasi si riproporrebbe tale e quale anche con uno spostamento di soli 30 giorni del pagamento dell’acconto di metà giugno.
A frenare i tecnici e il gabinetto dell’Economia su una possibile proroga è stato ieri il presidente dell’Anci, Piero Fassino. Il presidente, a margine del convegno con cui la Cna sull’osservatorio permanente sulle tasse di artigiani e piccole imprese, ha spiegato che spostare il pagamento del tributo avrebbe delle conseguenze sui bilanci degli enti locali: «Non sono favorevole perché non ci si pone il problema della liquidità dei comuni».
E nel pomeriggio al termine della Conferenza unificata Fassino ha precisato che la Tasi e l’Imu «sono le principali fonti di finanziamento per i servizi che vengono erogati dai Comuni e un eventuale slittamento del pagamento creerebbe un buco di liquidità drammatico e l’impossibilità per i comuni di continuare a erogare i servizi». Fassino ha poi concluso spiegando che «non è serio continuare a parlare di slittamento perché Comuni e cittadini hanno bisogno di certezze».
Ma proprio sull’esigenza di certezze dei cittadini ha posto l’accento “il partito della proroga”, che ormai comprende anche una buona parte della stessa maggioranza di Governo. Scelta civica – fin da subito promotrice di uno spostamento in avanti della scadenza Tasi di metà giugno sottoscritto dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti – ha stigmatizzato la posizione dell’Anci. La contrarietà di Piero Fassino alla proroga della scadenza Tasi del 16 giugno è assolutamente legittima, ma – ha spiegato in una nota il capogruppo alla Camera Andrea Romano (Sc)- «così come bisogna porsi il problema delle esigenze di liquidità dei Comuni, i Comuni a loro volta devono porsi il problema delle esigenze dei cittadini di avere un quadro normativo definito». Rinviare, fino al termine ultimo concesso dalla legge per fissare aliquote e detrazioni, ha aggiunto Romano, «è una scelta, non una prescrizione del medico». Se la grande maggioranza dei Comuni compie questa scelta, per le più varie ragioni, «è inevitabile e doveroso, ha concluso il capogruppo di Scelta civica, che ci si metta anche nei panni dei contribuenti».
La posizione del Governo, al momento, sulla proroga della Tasi resta quella espressa nel question time di mercoledì alla camera (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), con cui ha invitato «espressamente i sindaci a emanare in tempo utile la delibera di approvazione delle aliquote Tasi, da inviare entro il 23 maggio per la pubblicazione entro il 31 maggio prossimo». Ma al momento solo poco più del 10% dei sindaci ha reso note ai loro cittadini aliquote, detrazioni e modalità di versamento della Tasi 2014. Non solo. Per 4.100 Comuni le decisioni sulla Tasi sono in stand by per non far pesare le tasse sul mattone sulla tornata elettorale amministrativa del prossimo 25 maggio.
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