Riscossione tramite concessionaria società in house e conti correnti dedicati

L’art. 17 del DL n. 113/2024 ha confermato l’obbligo per gli enti locali di aprire dei conti correnti dedicati alla riscossione di entrate oggetto di affidamento, attuando in tal modo quanto disposto dall’art. 2-bis del DL n. 193/2016 e dall’art. 1, comma 790, della legge n. 160/2019.
Dunque, il concessionario della riscossione deve riscuotere le entrate affidategli utilizzando il conto di tesoreria dell’ente locale, ovvero un conto corrente postale intestato all’ente locale stesso.

Al fine di consentire al concessionario della riscossione di verificare i versamenti, le norme (il citato art. 1, comma 790, della legge n. 160/2019) hanno indicato le tempistiche di accredito delle somme, l’accesso in visione del concessionario al conto dedicato, nonché le tempistiche di fatturazione all’ente locale e gli obblighi del tesoriere di pagamento con prelievo dai conti dedicati.

Ma nel caso in cui il concessionario della riscossione sia una società in house sul quale l’ente locale ha un controllo analogo a quello esercitato sui propri uffici, tale società deve riscuotere su conti correnti intestati all’ente locale o può utilizzare conti correnti intestati alla società stessa?
Come disposto dall’art. 1, comma 786, lettera c), della legge n. 160/2019 e come ricordato tra l’altro dalla sezione lombarda della Corte dei conti con la deliberazione n. 31/2024, il concessionario della riscossione che sia una società in house dell’ente locale può riscuotere le entrate affidategli sui propri conti correnti, non dovendo utilizzare i conti dedicati intestati all’ente locale (infatti, la lettera c) del citato comma 786 equipara il versamento effettuato alla società in house al versamento effettuato direttamente a favore dell’ente locale affidatario.