Riscossione, moratoria per enti e concessionari

di Francesco Cerisano – Sanatoria peri concessionari della riscossione che continuano a incassare le entrate sui propri conti e non sui conti degli enti locali

7 August 2024
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Sanatoria peri concessionari della riscossione che continuano a incassare le entrate sui propri conti e non sui conti degli enti locali. Potranno dribblare la sanzione della cancellazione dall’albo riversando entro dieci giorni quanto incassato sul conto di tesoreria dell’ente. Dal canto loro,i comuni che non hanno ancora aperto conti dedicati alla riscossione delle entrate affidate ai concessionari avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per mettersi in regola. E’ quanto prevede una norma ad hoc inserita nel decreto legge omnibus che andrà all’esame del consiglio dei ministri di oggi. L’intervento disegna una moratoria molto attesa da comunie concessionari che in questi anni hanno applicato a macchia di leopardo le disposizioni della legge di bilancio 2020 (articolo 1, comma 790 della legge 160/2019).

Di cosa si tratta? La Manovra 2020, per porre rimedio ad alcune irregolarità riscontrate nella tenuta dei conti da parte dei concessionari, li ha costretti a incassare le entrate locali sui conti degli enti impositori, prevedendo al contempo l’obbligo per questi ultimi di aprire conti correnti dedicati alla riscossione delle entrate oggetto di affidamento. Entrambi gli obblighi non hanno riscontrato un adempimento pedissequo da parte di enti e concessionari (soprattutto, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, per quanto concerne la riscossione delle multe per violazioni del Codice della strada) e così si è arrivati alla sanatoria del dl omnibus. Che da un lato dà tempo agli enti fino al 31 dicembre 2025 per provvedere e nelle more consente ai concessionari di evitare di incorrere in sanzioni a condizione che riversino entro dieci giorni le somme incassate sul conto di tesoreria dell’ente locale cui spettano. Sempre in materia di riscossione locale, il decreto omnibus fa slittare di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, il termine entro cui i soggetti iscritti all’albo accertamento e riscossione delle entrate locali devono adeguare il capitale sociale. Imposta di soggiorno Intanto continua a far discutere la riforma dell’imposta di soggiorno che il governo avrebbe allo studio (si veda ItaliaOggi di ieri).

Dopo la frenata del ministro del turismo Daniela Santanché che ha rinviato la decisione finale alla conclusione delle interlocuzioni con le associazioni di categoria, anche l’Anci, con Mattia Palazzi, vicepresidente e sindaco di Mantova, ha preso le distanze.” Non siamo contrari a una riforma dell’imposta di soggiorno ma questa bozza di riforma crea molte preoccupazionie lascia aperte troppe incognite: di gettito, sui controlli, sugli affitti brevi. Così si rischia di creare ancora più problemi ai gestori e ai comuni. Serve un confronto e vanno almeno garantiti i gettiti dei Comuni”, ha sottolineato.

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