Le iniziative in campo
L’Anci e la Regione Emilia Romagna hanno già fatto partire le gare: la prima per selezionare il partner tecnico-operativo della neo costituita Anci Riscossioni Srl, la seconda per affidare il servizio di «supporto» dei tributi locali e delle sanzioni amministrative. C’è poi la Regione Toscana che a settembre dovrebbe riprendere l’iniziativa (interrotta anche per alcune criticità evidenziate dal Comune di Firenze) per affidare la gestione delle entrate locali a un prestatore di servizi (non concessionario), in analogia all’Emilia Romagna.
La Regione Lazio ha presentato due proposte di legge per costituire una società per la riscossione dei tributi regionali e locali. Anche la Regione Piemonte è intenzionata a costituire un ente di riscossione o un’agenzia per dare un adeguato supporto ai Comuni. Il tutto mentre il presidente della Corte dei conti prende le difese di Equitalia ed evidenzia che l’alternativa delle improvvisate società locali di riscossione sarebbe un errore. Non è escluso quindi che il Governo finisca per concedere un’ulteriore proroga di un altro anno a Equitalia. Si tratta, insomma, di uno scenario in movimento ma dagli esiti incerti, non essendo chiaro se si andrà verso una gestione regionalizzata dei tributi o se prevarrà il modello offerto dall’associazione dei Comuni.
Le gare avviate
Entrando nel merito delle gare già avviate, l’avviso selettivo di Anci Riscossioni scade il prossimo 17 settembre e non riguarda la ricerca di un socio privato (come si era ipotizzato in un primo momento) ma di un partner «tecnico-operativo» iscritto all’albo ministeriale, con un fatturato annuo di 10 milioni di euro nell’ultimo triennio e con oltre 30 dipendenti. La durata del contratto è triennale e la remunerazione è costituita da due quote, che il partner dovrà versare ad Anci Riscossioni: e un fisso annuo non inferiore a 50mila euro; r un aggio minimo per le attività di accertamento e riscossione. Tra i criteri di selezione, l’offerta «tecnica» punta più sulle capacità organizzative del soggetto (numero di sedi e Comuni gestiti, esperienze maturate, professionalità disponibili) che sugli aspetti qualitativi del servizio che il partner dovrà svolgere.
La gara europea bandita dalla Regione Emilia Romagna scade invece il 28 settembre 2012 e ha un valore predefinito di 234 milioni di euro (diviso in 11 lotti), con un numero notevole di documenti allegati (disciplinare, capitolati, convenzioni, e così via). Non si tratta, tuttavia, di un affidamento in concessione, ma di un’attività strumentale di supporto: graverebbe quindi sui Comuni la firma degli atti e in genere la responsabilità di tutta l’azione dell’affidatario. Per quanto riguarda la riscossione coattiva, è previsto che gli atti relativi alla fase cautelare (fermi amministrativi, ipoteche) saranno firmati dal responsabile dell’entrata dell’ente, mentre quelli relativi alla fase esecutiva (pignoramenti, espropriazione, eccetera) saranno curati e firmati dall’ufficiale della riscossione «fornito dallo stesso aggiudicatario, su richiesta dell’ente». Si aderisce così alla tesi, condivisibile, secondo cui l’ufficiale della riscossione non deve essere necessariamente dipendente dell’ente.
Del resto, la lettera gg-sexies del Dl 70/11 si limita a individuare i requisiti in possesso del soggetto da nominare (l’abilitazione prevista dall’articolo 42 del Dlgs 112/99) senza imporre alcun rapporto diretto tra ufficiali della riscossione e Comuni (che peraltro non potrebbero assumere).
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