Se ne saprà di più oggi quando il Governo darà i suoi pareri sui numerosi emendamenti accantonati dalle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama. Che, lentamente, stanno esaminando il provvedimento. A quel punto i due relatori, Antonio Azzollini (Pdl) e Mario Baldassarri (Fli), potrebbero presentare un maxi-emendamento con tutte le modifiche condivise dall’Esecutivo. Un testo che le commissioni saranno chiamate a votare entro lunedì 2 aprile così da inviarlo in Aula il giorno successivo e consentirne il via libera prima della pausa pasquale.
Tra le modifiche messe a punto da via XX Settembre e destinate a finire nel maxi-emendamento ci sarebbe la riduzione dallo 0,2% allo 0,175% dell’aliquota sui fabbricati rurali strumentali. Ferma restando la possibilità per i sindaci di abbassare l’asticella fino allo 0,1% previsto dal decreto salva-Italia che ha anticipato dal 2014 al 2012 la sostituzione del l’Ici con l’Imu.
Il restyling sul tributo immobiliare non si fermerebbe qui visto che il Mef sarebbe intenzionato a esentare dal l’applicazione dell’imposta i terreni ubicati in «zona altimetrica di montagna». Richiamando a tal proposito la definizione dell’Istat che la individua nel territorio con altitudine non inferiore ai 600 metri nell’Italia settentrionale e ai 700 metri in quella centro-meridionale.
Contemporaneamente il Governo punterebbe a ridurre del 60% la base imponibile dei fondi situati in zone collinari (che si trovano cioè al di sotto dei 600 metri al Nord e dei 700 al Centro-Sud). E anche la base imponibile su cui insistono i fabbricati rurali strumentali verrebbe ridotta del 30% sia nelle aree montane che in quelle collinari.
Resta da capire se queste innovazioni basteranno a soddisfare la “sete” di modifiche provenienti dalle associazioni di categoria che, nelle scorse settimane, hanno quantificato in 900 milioni l’impatto dell’Imu sull’agricoltura (anche se le stime del Tesoro quantificano l’aggravio di gettito per i proprietari agricoli in 224 milioni complessivi).
Sulla decisione definitiva del Governo un ruolo fondamentale lo giocheranno le possibile coperture che il ministero dell’Economia sta cercando di individuare. Una volta individuate le risorse l’Esecutivo potrà anche dare una risposta alle altre novità in rampa di lancio: dallo sconto sull’Imu per le dimore storiche al l’esenzione per gli immobili dei municipi. Che, a legislazione vigente, si troverebbero a versare allo Stato il 50% dei proventi prodotti dal l’Imu, inclusa quella applicata sui beni comunali. Tutti temi su cui Governo e Anci si confronteranno nel vertice di stamattina al Viminale con il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Incontro dal quale i sindaci si aspettano risposte anche su patto di stabilità e autonomia organizzativa in materia di personale.
Novità allo studio
01 | SCONTO AI FABBRICATI
Nel maxi-emendamento potrebbe trovare spazio la riduzione dallo 0,2% allo 0,175% dell’aliquota sui fabbricati rurali strumentali. Ferma restando la possibilità per i sindaci di abbassarla fino allo 0,1% prevista dal decreto salva-Italia
02 | TERRENI MONTANI
Il Mef sarebbe intenzionato a esentare dall’applicazione dell’imposta i terreni ubicati in «zona altimetrica di montagna», vale a dire con altitudine non inferiore ai 600 metri nell’Italia settentrionale e ai 700 metri in quella centro-meridionale.
Contemporaneamente il Governo punterebbe a ridurre del 60% la base imponibile dei fondi situati in zone collinari, che si trovano cioè al di sotto dei 600 metri al Nord e dei 700 al Centro-Sud. E anche la base imponibile su cui insistono i fabbricati rurali strumentali verrebbe ridotta del 30% sia nelle aree montane che in quelle collinari
03 | IMMOBILI STORICI
Tra le altre novità allo studio, copertura finanziaria permettendo, vi è lo sconto sull’Imu per le dimore storiche e l’esenzione per gli immobili dei municipi. Che, a legislazione vigente, si troverebbero a versare allo Stato il 50% dei proventi prodotti dall’Imu, inclusa quella applicata sui beni comunali. Tutti temi su cui Governo e Anci si confronteranno nel vertice fissato al Viminale con il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Attesa anche per le risposte su patto di stabilità e autonomia organizzativa in materia di personale
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