La questione affrontata
Con la risposta n. 629 dello scorso 28 settembre, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla tassazione dei contributi che il Comune ha deciso di erogare alle utenze non domestiche che hanno subito i maggiori disagi per le restrizioni introdotte dai provvedimenti governativi, volti a contrastare i contagi da COVID-19.
In ragione delle difficoltà socio-economiche che ancora attanagliano molte imprese, soprattutto se di piccole dimensioni, gli enti locali che sono riusciti a racimolare idonee risorse finanziarie, hanno pubblicato specifici bandi diretti ad erogare contributi a tali imprese, nell’intento di alleviare l’onere derivante dalla TARI. L’erogazione di contributi, tuttavia, è generalmente assoggettato alla ritenuta d’acconto nella misura del 4% prevista dal secondo comma dell’articolo 28, del D.P.R. n. 600/1973, quale tassazione sul reddito prodotto da tali soggetti. Per tale motivo, un Comune ha presentato un interpello all’Amministrazione finanziaria centrale, per capire se la previsione deve essere applicata anche nel particolare contesto di emergenza sanitaria ancora in essere, anche in considerazione delle specifiche previsioni di cui all’art. 10-bis, del D.L. n. 137/2020 e s.m.i…
La soluzione proposta dall’ente locale
Il Comune che ha presentato l’istanza di interpello ha ricordato che l’art. 54 del D.L. n. 34/2020, aveva consentito agli enti locali di erogare contributi una tantum alle ditte con sede operativa nel proprio territorio, destinatarie delle chiusure o sospensioni di attività, stabilite dai provvedimenti governativi anti-COVID.
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