<p>OCCHIO, NON ARRIVA A CASA IL BOLLETTINO PRECOMPILATO<br />Attenzione, contrariamente a quanto era stato annunciato non arriverà alcun bollettino precompilato, come invece accade con la tariffa sui rifiuti, la Tari. Inoltre il proprietario non sarà corresponsabile di mancati versamenti d’imposta del proprio affittuario: a ciascuno spetta il suo. Una sola buona notizia: gli importi talvolta sono minimi e sotto i 12 euro non bisogna pagare. In ogni caso per le prime case è un ritorno alle tasse in favore dei comuni, come accadeva nel 2013, mentre le seconde case dopo aver pagato l’Imu a giugno dovranno aggiungere questo ulteriore balzello che serve a pagare i cosiddetti servizi indivisibili dei comuni (come l’illuminazione).</p>
<p>TASI O IMU, IL PRELIEVO SARÀ MAGGIORE<br />Certo la somma delle due imposte sulle seconde case ha fatto lievitare il prelievo, tanto che qualcuno ha iniziato a pensare di rinunciare ad alcune proprietà (magari ricevute in eredità) in favore dello Stato. Le ultime elaborazioni del Servizio Politiche Territoriali della Uil calcolano che per una famiglia su due il conto sarà quest’anno più salato dell’Imu 2012. Su 336 famiglie residenti in 84 città capoluogo oggetto del campione di indagine, il 51,8% dovrà vedersela con una Tasi piu’ pesante di quanto pagato con l’Imu due anni fa.</p>
<p>QUALE ALIQUOTA VA APPLICATA<br />La legge di stabilità fissava un’aliquota base dell’1 per mille e un tetto massimo del 2,5 per mille per la prima casa e del 10,6 per mille per la seconda (somma di Tasi e Imu). Il governo è poi intervenuto per concedere ai Comuni la possibilità di aumentare le aliquote fino a un massimo dello 0,8% distribuendo l’aumento tra prima e seconda casa.</p>
<p>PER ADESSO SOLTANTO LA TASI<br />Entro il 16 ottobre si paga solo la Tasi e l’aliquota non può superare il 3,3 per mille. In genere i comuni hanno deciso di applicare, per la sola Tasi, un’aliquota più bassa sulla seconda casa che già paga l’Imu e che quindi, nel complesso, versa di più. È questa la stessa aliquota che devono tener presente gli inquilini (che non devono però tener conto dell’Imu).</p>
<p>COME SI CALCOLA L’IMPORTO DA VERSARE<br />La base imponibile Tasi è la stessa dell’Imu. Si parte dunque dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni). Su questo valore si applica l’aliquota comunale, con le eventuali detrazioni. Il consiglio è quello di rintracciare la delibera comunale per vedere aliquote ed eventuali esenzioni, quindi fare il calcolo con alcuni siti che su Internet facilitano di molto l’adempimento (ad esempio www.amministrazionicomunali.it).</p>
<p>COME E QUANDO PAGARE BOLLETTINO O<br />F24 Per pagare la Tasi si utilizza il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale. Il versamento si divide in due rate. In circa 2.000 Comuni che hanno deliberato l’aliquota a maggio la prima rata è stata pagata il 16 giugno.</p>
<p>ANCHE L’INQUILINO DEVE FARE CALCOLI<br />Per loro il calcolo potrebbe essere più complicato. A seconda del Comune dovranno pagare una quota tra il 10 e il 30% dell’importo dovuto per l’immobile (considerando l’aliquota come seconda casa). Ovviamente i proprietari pagheranno invece tra il 70 e il 90%.</p>
<p>E PER CHI HA IMMOBILI DI LUSSO?<br />Le 73mila case accatastate nelle categorie di pregio (A/1, dimore signorili; A/8, ville e A/9, castelli) hanno già pagato l’Imu sulla prima casa, con un’aliquota massima del 6 per mille e con la sola detrazione di 200 euro, senza i 50 euro extra per ogni figlio. Su queste case si paga anche la Tasi, sempre con aliquota massima del 3,3 per mille ma non può duiperare il 6,8 per mille.</p>
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