Fino a quando però dai vertici del Pd è arrivato un contrordine: «Il Partito democratico è da sempre impegnato per la lotta all’evasione e all’elusione fiscale – è intervenuta a chiarire una nota di Mauro Agostini e Giuliano Barbolini, capigruppo Pd in commissione Bilancio e Finanze al Senato – e, sin da quando era al governo, ha proposto misure dure e assai impopolari per rendere i controlli fiscali più severi e stringenti». Quindi? «Gli emendamenti presentati a titolo personale saranno subito ritirati» si precisa, mentre «come capigruppo non abbiamo presentato alcun emendamento. Anzi – si aggiunge – abbiamo fatto di più, attraverso emendamenti a nostra prima firma, chiediamo che venga istituito il “bollino blu” per i commercianti virtuosi nei confronti del Fisco». Un’idea lanciata dal capo dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. La nota del Pd pare una tirata d’orecchie ai firmatari dell’emendamento incriminato: Giancarlo Sangalli, Paolo Giaretta, Marco Stradiotto e Anna Rita Fioroni, quest’ultima già segnalatasi per aver provocato l’ira delle banche e le dimissioni dei vertici associativi dell’Abi, con l’emendamento che aboliva le commissioni sui fidi. Ma la norma sulla black list dei commercianti non è stata l’unica bipartisan: Pdl, Pd e Lega hanno chiesto anche lo stop al divieto di trasferimento del denaro contante sopra i mille euro quando si tratta dell’acquisto di beni e servizi legati al turismo, da parte di persone fisiche straniere, e fino a un massimo di 15 mila euro.
Stesso schema tripartito per scontare l’Imu al 4 per mille sulle case affittate a canone calmierato ma anche per ridurre la tassa sulle imprese destinata a finanziare l’Antitrust, limitandola a quelle con ricavi oltre 50 milioni di euro ma al netto delle imposte e non sul fatturato. Oppure per tassare coloro che utilizzano il trasporto pubblico locale a Venezia o i crocieristi che transitano in laguna.
Per il resto, il Pdl si distingue per aver proposto uno sconto sulla definizione delle liti fiscali fino a 100 mila euro o agevolazioni fiscali per incentivare nei Comuni montani le piccole distillerie di grappa. Mentre il Pd siè schierato per esentare dall’Imu gli immobili di proprietà del Comune e abolirla sulle case popolari. Per il Terzo polo invece andrebbe cancellata sulle stalle. Sempre i centristi si sono spesi per ottenere l’Iva agevolata al 4% per pannolini, biberon e prodotti per l’infanzia, ma anche per detrarre dall’Irpef la spesa per la tessera del bus fino a 250 euro o l’acquisto dei libri di testo per le scuole dell’obbligo e quelle superiori fino a 500 euro.
Dall’Idv viene la proposta di firmare una Convenzione con la Svizzera per lo scambio di informazioni sull’evasione.
Porta la firma, infine, di Francesco Rutelli (Api) e del Pd l’emendamento per portare in detrazione i corsi d’inglese o le fatture per le spese dell’idraulico o del carrozziere. Costo previsto: 6 miliardi, da recuperare attraverso il taglio del 10% della spesa delle pubbliche amministrazioni.
Mancano ancora le proposte di modifica di relatori e governo che potrebbero arrivare nel corso della settimana.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento