Senza la trasmissione e la pubblicazione il 28 saltano le variazioni 2024 ‘L’anno scorso sanatoria in extremis: se cadono gli aumenti si rischia il danno erariale per perdita di gettito
Entro il 14 ottobre, lunedì prossimo, i Comuni devono inviare le delibere tariffarie al Mef; in difetto, sono prive di efficacia. Lo impone la normativa, (articolo 13, comma 15-ter, Dl 201/2011 e comma 767, legge 160/2019), che subordina l’efficacia delle delibere Imu e Tari alla pubblicazione sul portale del federalismo fiscale entro il 28 ottobre.
La dimenticanza implica conseguenze pesanti perché l’inefficacia della delibera comporta danno erariale, anche se non interamente imputabile al funzionario in quanto rileva, come attenuante, l’assenza di rilievi, rientranti nella funzione di controllo amministrativo sull’attività degli uffici da parte del segretario ex articolo 97 Tuel (Corte dei Conti, sezione giurisdizionale Piemonte, sentenza n. 55/2019, che pur riguardando l’addizionale Irpef è applicabile anche a Imu e Tari). È evidente la sanzione per la mancata pubblicazione delle delibere comunali nei termini è spropositata, visto il meccanismo dell’inefficacia che si traduce nell’impossibilità di applicare gli eventuali aumenti, pur deliberati in tempo utile. Nonostante l’importanza dell’adempimento, l’anno scorso molti Comuni hanno saltato l’appuntamento, e il legislatore (comma 72, legge 213/2023), ha previsto una sanatoria, limitata però all’anno scorso, facendo salvi gli invii effettuati entro il 30 novembre con pubblicazione entro il 15 gennaio 2024.
In aggiunta a questo ricorrente (e pericoloso) adempimento, per il 2025 c’è anche l’obbligo di riapprovare le aliquote Imu, anche se non si apportano modifiche, perché non opera il meccanismo della conferma tacita delle aliquote 2024. Dal primo anno di applicazione obbligatoria del prospetto, in assenza di delibera di variazione andranno applicate le aliquote di base, fino a quando il Comune non approvi una delibera secondo le nuove modalità.
Pertanto, tutti i Comuni dovranno riapprovare le aliquote Imu e poi trasmetterle entro il 14 ottobre 2025 per la pubblicazione entro il 28. Il nuovo prospetto è stato pubblicato ed è tutto pronto, comprese le linee guida per la sua elaborazione e trasmissione. Quindi occorrerà verificare se le aliquote 2024, o quelle che si vogliono approvare, siano incasellabili nel prospetto, e occorre approvare la delibera comunale insieme al prospetto, ovviamente entro il termine ultimo previsto per l’approvazione del bilancio comunale, fissato da norme statali, e non necessariamente entro il termine di approvazione del “proprio” bilancio (articolo 13, comma 5-bis, Dl 4/2022).
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento