Il presidente della Fondazione Ifel e sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, intervenuto in audizione ha affermato che: “C’è una assoluta esigenza di procedere ad una riforma profonda della riscossione locale anche perché il nuovo sistema di contabilità comunale impone che i Comuni siano messi nelle condizioni di poter confidareeffettivamente su ciò che è oggetto delle loro pretese fiscali. L’obbligo di accantonare in un apposito fondo i crediti di dubbia esigibilità fa sì che questo aspetto assuma una rilevanza anche maggiore”.
La riscossione – si specifica nella nota Anci consegnata alla Commissione – è, infatti, centrale per la tenuta dei bilanci locali, oltre che per l’equità fiscale e per queste ragioni le amministrazioni locali devono essere poste in condizione di operare in un contesto di regole chiare e certe, che restituiscano al sistema della riscossione i necessari requisiti di organicità e razionalità, tenendo conto delle peculiarità della riscossione locale, caratterizzata da elevata frammentazione e da importanti quote di crediti di modesta entità.
Lo stato di incertezza normativa che ha invece caratterizzato le vicende della riscossione locale negli ultimi anni – si legge in un passaggio del documento – non ha favorito l’evoluzione del settore verso la funzionalità e la trasparenza.
Un quadro normativo, caotico e contradditorio, nel quale però la realtà organizzativa locale ha mostrato diffusi segni di iniziativa e capacità di reazione, tant’è che sono centinaia gli affidamenti attivati negli ultimi anni mediante gara dai Comuni italiani, così come numerosissimi sono i casi di riorganizzazione finalizzata all’efficientamento dei processi di riscossione autogestiti sulla base dell’impiego di un mix di fattori interni e di acquisizione di servizi specialistici su specifici segmenti del ciclo di riscossione.
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Inoltre – si sottolinea nel documento – la trasformazione di Equitalia rappresenta un’innovazione importante che può certamente concorrere a restituire efficacia all’attività di esazione delle imposte comunali, a condizione che sia affiancata da soluzioni in grado di porre fine ad alcune criticità storiche della riscossione locale, nonché da una profonda riflessione circa la necessità di adottare modalità operative in grado di innescare un ciclo industriale tarato sulle effettive esigenze dei Comuni e sulle caratteristiche peculiari dei crediti comunali.
“La caratteristica della riscossione locale – precisa Castelli – è quella di dover organizzare l’esazione di piccole somme, quindi non parliamo mai di interventi massivi sui patrimoni delle persone ma della assoluta necessità di poter confidare su un sistema di regole certe che possa essere attivato solo nel caso in cui la compliance fiscale non produca gli effetti del caso”.
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