Presso la VI Commissione Finanze e tesoro del Senato della Repubblica si è svolta l’audizione del Direttore Generale delle Finanze riguardante l’indagine conoscitiva sul tema della tassazione degli immobili.
Durante l’esposizione il Direttore Generale delle Finanze ha ricordato che l’ultimo decreto legge adottato dal Governo ha sospeso il versamento della prima rata dell’IMU sull’abitazione principale e che l’intero Dipartimento sta lavorando nella direzione della riforma complessiva della tassazione immobiliare, la cui mancata adozione nel termine previsto del 31 agosto comporterà, comunque, l’applicazione della normativa vigente con la ripresa del versamento della prima rata entro il prossimo 16 settembre.
Il Direttore generale ha, altresì, ricordato che la riforma dovrà necessariamente tenere conto degli obiettivi programmatici indicati nel Def 2013 e, in ogni caso, essere in coerenza con gli impegni assunti in ambito europeo” e ha fornito dati interessanti sull’andamento del gettito dell’IMU. In particolare, ha precisato che:
- il gettito IMU 2012 relativo alle abitazioni principali è stato di circa 4 miliardi;
- i versamenti riguardano 17,8 milioni di contribuenti per un importo medio di 227 euro;
- l’85% dei contribuenti ha effettuato versamenti entro i 400 euro per un gettito complessivo pari a circa il 54% del totale, mentre il 6,8% ha versato oltre i 600 euro con un gettito complessivo di poco inferiore al 30% del totale;
- il gettito IMU relativo all’abitazione principale è di circa 3,4 miliardi e circa un quarto delle abitazioni principali risulta esente dall’IMU. Il calcolo è stato effettuato tenendo conto dell’aliquota di base, al netto cioè delle manovre comunali.
Per quanto concerne la manovra delle aliquote effettuata dai Comuni il Direttore ha segnalato ”una grossa variabilità di comportamenti: i 2/3 dei Comuni non hanno apportato variazioni sull’ aliquota base, il 6,6% ha ridotto l’ aliquota e il 18,4% ha aumentato fino ad 1 punto”.
Un aspetto critico evidenziato nell’audizione è stato quello della profonda sperequazione delle rendite catastali che finisce per incidere negativamente sull’equità del prelievo sugli immobili.
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