La Camera ha licenziato ieri sera all’unanimità il decreto che ufficializza il rinvio dell’Imu 2013 e provvede al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, il cosiddetto “decreto Imu-Cig”.
Con una votazione pressoché unanime di 447 voti favorevoli, 21 astenuti e zero contrari, i deputati hanno dunque dato il proprio via libera a quello che è passato agli archivi come il primo decreto approvato dal governo delle larghe intese guidato da Enrico Letta, nel primo Consiglio dei ministri da lui presieduto.
Ma non ci sono soltanto il rinvio dell’Imu e la copertura della Cassa integrazione in deroga a caratterizzare il testo approvato ieri a Montecitorio, che ora dovrà comunque passare dal Senato per la ratifica definitiva.
Tra le altre misure, infatti, figurano anche la proroga dei contratti a tempo determinato delle insegnanti delle scuole materne e degli asili nido, oltre, naturalmente, all’altra ricetta sbandierata dal governo in sede di approvazione in Consiglio dei ministri, l’abolizione, cioè, del doppio stipendio per quei membri del governo già eletti in Parlamento.
Come noto, poi, c’è la sospensione del pagamento dell’acconto Imu sulle prime case e sui terreni agricoli, salvo le abitazioni riferibili alla categoria “lusso”. Tutto ciò, beninteso, sempre che si realizzi l’annunciata riforma della fiscalità immobiliare nel prossimo agosto, altrimenti, specifica il decreto, il 16 settembre l’appuntamento con la tassa sugli immobili scatterà anche per chi, questa settimana, ha potuto evitarlo.
Per la Cassa integrazione, viene previsto un miliardo di euro per il biennio 2013-2014, che difficilmente si riveleranno sufficienti per il monte ore di Cig previsto dai sindacati anche per l’anno in corso, ma che sono già un primo passo verso il saldo dell’ammortizzatore sociale.
Non molti gli emendamenti inseriti nel decreto approvato alla Camera. Tra questi, figura proprio la Cig, in alcune modifiche apportate nei criteri di erogazione in riferimento a Comuni ed enti locali in generale.
Negli ordini del giorno accolti ieri, proprio riguardo la rimodulazione del comparto fiscale immobiliare, il governo ha infine preso l’impegno di esentare per almeno tre anni aree e fabbricati invenduti delle imprese edilizie.
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Fonte: Leggioggi.it
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