Ritorno al vecchio sistema di tesoreria unica. Nuova iniezione di concorrenza nei servizi pubblici locali. Revisione della disciplina dell’Imu, con restrizione delle agevolazioni per gli enti non commerciali e introduzione di una nuova fattispecie agevolativa a favore del settore edile. Attribuzione ai comuni del potere di incrementare le licenze per i taxi. Previsione della possibilità di emettere obbligazioni di scopo garantite da beni immobili ai fini della realizzazione di opere pubbliche. Sono queste le principali misure per gli enti locali contenute nel dl liberalizzazioni (n. 1/2012) che ieri ha ricevuto il via libera definitivo dalla camera (i sì sono stati 365, i no 61, gli astenuti 6). Poche, ma significative, le novità rispetto al testo originario, fra cui quella che consente alle p.a. di saldare i propri debiti anche attraverso l’istituto della compensazione, su cui, peraltro, si sono appuntati i rilievi critici (al momento non superati) della Ragioneria generale dello stato.
Tesoreria unica. Le relative norme hanno subito solo modifiche marginali. I termini per il trasferimento delle somme alla tesoreria statale diventano un po’ meno stringenti: non più «entro il» ma «alla data del» 29 febbraio e del 16 aprile. La sostanza, però, non cambia di molto. Nel corso dei lavori parlamentari, si era cercato di trovare una soluzione al problema della differenza fra gli interessi all’1% garantiti dalla tesoreria statale e quelli, spesso superiori, previsti dalle convenzioni di tesoreria in essere, ma l’emendamento è stato stralciato per mancanza di copertura finanziaria. Positiva, invece, la previsione in base alla quale i tesorieri e i cassieri provvedono ad adeguare la propria operatività alle disposizioni della tesoreria unica il giorno successivo a quello del versamento, ma, nelle more di tale adeguamento, continuano ad adottare i vecchi criteri gestionali.
Servizi pubblici locali. Gli enti locali, dopo aver individuato i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e universale, dovranno valutare la realizzabilità di una gestione concorrenziale, adottando un’apposita deliberazione quadro con i crismi che saranno definiti da un decreto ministeriale e limitando i diritti di esclusiva alle ipotesi in cui l’iniziativa privata risulti inadeguata. Il parere dell’Antitrust sarà obbligatorio solo per gli enti con più di 10.000 abitanti e comunque mai vincolante. Confermati l’obbligo di gara per gli affidamenti superiori ai 200.000 euro e la ridefinizione del calendario delle scadenze per le gestioni esistenti, con dead line che nella maggior parte dei casi si colloca tra la fine del 2012 e la primavera del 2013, ma con la previsione di una clausola di salvaguardia che garantisce la continuità delle prestazioni qualora le procedure per i nuovi affidamenti vadano per le lunghe. I bacini territoriali ottimali non dovranno più avere obbligatoriamente l’estensione minima del territorio provinciale, poiché le regioni potranno definire ambiti territoriali più limitati, motivando la scelta in base a criteri di differenziazione territoriale e socio-economica.
Imu. L’esenzione a favore degli immobili degli enti non commerciali viene circoscritta alle fattispecie in cui essi operano «con modalità non commerciali». Qualora l’unità immobiliare abbia un’utilizzazione mista (commerciale e non), l’esenzione si applica solo alla frazione di unità nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale. Confermata anche la previsione che consente ai comuni di ridurre l’aliquota di base dell’Imu fino allo 0,38% per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori.
Taxi. Saranno i comuni a decidere sull’eventuale incremento del numero di licenze, previo parere della nuova Autorità dei trasporti.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento