«Si tratta – ha precisato Pavin – di una distorsione del federalismo municipale che ha del paradossale in un Paese dove la pressione fiscale sugli onesti ha raggiunto il 54 per cento. Un macigno sulla competitività che potrebbe risultare ancora più pesante dopo la decisione finale sulle aliquote».
La situazione ha spinto Pavin a lanciare un appello ai sindaci dei 581 Comuni veneti. «Chiedo di deliberare, dove possibile, l’aliquota minima ai fini del calcolo dell’imposta complessivamente dovuta per il 2012. La richiesta riguarda in particolare i fabbricati strumentali all’attività produttiva o i laboratori artigianali».
E a proposito di appelli è soprattutto al Governo Monti che il presidente di Confindustria Padova si rivolge per «chiudere la stagione dei sacrifici fatti di sole tasse, che contraggono i redditi e i consumi, e ad aprire quella dei tagli alla spesa, ridimensionando gli apparati e il pubblico impiego. Solo così si può aprire la strada a riduzioni del carico fiscale e a una politica industriale, finora latitante, per catturare un po’ di crescita. Mi riferisco a infrastrutture, riforma degli incentivi, smobilizzo dei pagamenti alle imprese, banda larga e misure per riattivare gli investimenti esteri», ha concluso Pavin.
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