Imu, i comuni stanno alla finestra

Italia oggi
16 April 2012
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Esenzione Imu per le case popolari, più flessibilità organizzativa per il personale, sblocco dei pagamenti alle imprese. Sono questi i tre fronti su cui i comuni attendono per oggi risposte positive dal governo sotto forma di emendamenti al decreto fiscale. Le problematiche sono state poste sul tappeto nel corso dell’incontro che i vertici dell’Anci hanno avuto con il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri, della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, e con il viceministro all’economia Vittorio Grilli.

Uscendo da palazzo Chigi, il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, si è detto moderatamente fiducioso che i nodi ancora irrisolti possano trovare una positiva conclusione nelle proposte di modiche al dl n.16/2012 che il governo e il relatore Gianfranco Conte presenteranno oggi. «Ci pare che il governo abbia colto il senso delle nostre richieste», ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia.

Pochi spiragli sembrano esserci, invece, per un alleggerimento del patto di stabilità. Il governo ha infatti spento sul nascere le speranze degli enti sottolineando come per il momento «non ci siano spazi nella finanza pubblica per un allentamento» dei vincoli contabili.

Una chiusura che, come ha ammesso lo stesso Delrio, depotenzia sul nascere qualunque possibile ulteriore apertura da parte del governo sui tre temi caldi posti dall’Anci. Le richieste dei sindaci riguardano, come detto, l’esenzione dall’Imu per gli immobili di edilizia popolare («mancano 230 milioni di copertura»), una maggiore flessibilità organizzativa nella gestione del personale («se una maestra va in pensione dobbiamo poterla sostituire, non possiamo chiudere le scuole»), e la possibilità per le amministrazioni di pagare i crediti verso le imprese. Su quest’ultimo punto la strada maestra sembra essere quella della cessione dei crediti alle banche, ma gli istituti di credito sembrano storcere il naso. E anche per questo il governo si è detto disponibile a farsi promotore di un accordo con l’Abi.

In ogni caso, ha precisato il presidente dell’Anci, si tratta di meccanismi di corto respiro che «certamente non migliorano la situazione dei comuni, ma possono dare un po’ di liquidità alle imprese in un momento molto difficile».

Il presidente dell’Anci ha invece respinto in modo categorico la proposta del segretario del Pdl Angelino Alfano (e già trasposta in emendamenti parlamentari) di rateizzare il pagamento dell’Imu. «Creerebbe problemi di liquidità tanto gravi da mettere a rischio il pagamento di stipendi e fornitori». Intanto in commissione finanze della camera continua il pressing dei parlamentari per tentare di alleggerire la disciplina dell’Imu su cittadini e imprese. Tra i settori più penalizzati ci sarebbe al momento il mercato degli affitti, in particolare quelli a canone calmierato.

Numerose sono state le proposte di modifica per evitare che l’Imu dia il colpo di grazia definitivo al mercato delle locazioni. E per questo il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha voluto ringraziare «tutti i parlamentari che hanno presentato i numerosi emendamenti che vengono incontro, da un lato, all’esigenza sociale di non espellere dal mercato della locazione i contratti a canone concordato e, dall’altro, alla volontà di non penalizzare nell’ambito del comparto i proprietari che hanno affittato a canoni calmierati». «Gli emendamenti», ha proseguito Sforza Fogliani, «indicano in modo chiaro, i mezzi di copertura contabile. Auspichiamo che vengano esaminati in piena coscienza e libertà».

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