Imu, attenti alle trappole sui versamenti

Il Corriere della Sera
3 December 2012
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Fatti i calcoli (non semplici) è il momento di pagare. E anche qui ci sono diversi trabocchetti da superare. Rispetto al versamento dell’acconto, i contribuenti hanno una maggiore scelta perché potranno utilizzare il bollettino postale, così come avveniva per l’Ici. I bollettini sono stati approvati da poco e non sono facilmente reperibili. Non ha, però, molto senso cambiare in corsa modalità di pagamento: se le aliquote non sono variate rispetto all’acconto basterà, praticamente, ricopiare gli stessi dati indicati nell’F24 presentato entro il 18 giugno. Ricordiamo che la scadenza per il versamento del saldo è fissata, invece, per lunedì 17 dicembre. La certezza è che l’esborso sarà pesante, nella gran parte dei casi superiore all’acconto di giugno, salvo per l’abitazione principale che molti comuni hanno deciso di tassare con l’aliquota base dello 0,4%. Oltre alla ricerca della giusta aliquota per il calcolo, è difficile anche ripartire il pagamento tra Comune e Stato e compilare correttamente il modello F24 di pagamento con diversi codici tributo.

La procedura
Il procedimento per il saldo consiste nel calcolare il totale dovuto per tutto il 2012, con le aliquote e le detrazioni definitive e sottrarre da questo importo l’acconto corrisposto nel mese di giugno (ed eventualmente a settembre se si è optato per il versamento in tre rate per l’abitazione principale). Una volta determinata l’Imu da versare a saldo, un’ ulteriore complicazione deriva dall’obbligo di dividere questo importo tra quota comunale e quota statale, utilizzando due diversi righi del modello F24 e due diversi codici tributo (vedi tabella ed esempi). Così come avvenuto a giugno, al momento di corrispondere l’acconto. Solo per le abitazioni principali e relative pertinenze il calcolo è più semplice, perché tutto il saldo Imu va versato al comune e non c’è la quota statale. Per gli altri fabbricati e terreni la quota statale annua rimane sempre fissa, pari allo 0,38% dell’imponibile Imu. Quindi, al momento del saldo, la quota statale sarà sempre pari allo 0,19% della base imponibile, la stessa pagata in acconto a giugno, salvo arrotondamenti. La quota comunale è invece variabile in base alle decisioni adottate a livello locale e si calcola per differenza, sottraendo la quota statale dal totale dovuto per il saldo. La circolare ministeriale 3/DF del 18 maggio ha precisato che, per chi in buona fede avesse commesso piccoli errori di calcolo con il versamento dell’acconto, non ci dovrebbero essere multe se ripara l’errore con il saldo finale di dicembre.

Doppio canale
Per il saldo Imu si utilizza il modello F24, salvo usare il bollettino postale, approvato con provvedimento del 23 novembre. Negli uffici postali i moduli non sono spesso disponibili. Con l’F24, il versamento può essere effettuato in banca, negli uffici postali oppure online tramite home banking o remote banking o con il servizio «F24 Web» sul sito dell’ Agenzia delle Entrate, previa registrazione. Il vantaggio dell’F24 consiste nella possibilità di compensare eventuali crediti vantati nei confronti di diversi enti impositori (Stato, Regioni, Comuni, Inps). E di poter pagare l’Imu per immobili situati in diversi comuni.

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